29-06-2011
“I FIORI DI GROUND ZERO” - GABRIELLA GIURIATOAlla Galleria Polidarte di Spoleto
Gabriella Giuriato presenta presso la Galleria Polidarte la sua nuova collezione dal titolo “I fiori di Ground Zero” in sintonia con lo spirito di ricerca e di grande innovazione che l’artista da sempre rappresenta.
Francesca Brandes così la definisce: “Nelle Sfere che l'hanno fatta conoscre al pubblico, nei collages e nellegrafiche rigorose, l'artsista mette in atto una completa adesione all'atto cerativo :La caratterizzano l'onestà intellettuale ed un atteggiamento fenomenologico - a metà strada tra coup de thèatre e manualità ostinata - tipico di che ha consciuto indignazione e sopravvivenza, e ciò nonostante continua a cercare. Gabriella Giuriato agisce per dis-locazione: è un piacere vederala lavorare nelsuo mare d'indizi ritagliati, mentre decostruisce e poi ripara , e dà fiori di senso alle macerie di GROUND ZERO. Il fare di queta Artista forte e dolce corriponde,nelle sua gamma cromatica accesa, ad un'etica della visione in cui l'immagine ( anche quella abusata ) diviene icona profonda , paradigma di ciò che dovremmo poter vedere, se avessimo occhi più acuti e cuori all'erta......”
Annamaria Polidori presenta così l’artista: “Questo è uno stalcio dalla presentazione critica che presenterà questa nuova esposizione di Gabriella Giuriato a Spoleto, esposizione fortemente voluto dall'artista che già da 2 anni aveva prenotato lo spazio della Polid'Arte e per 2 anni ha lavorato intensamente con vera passione a questo drammatico e oggi ancora più attuale tema , volendo offrire a questa Città delle "anteprime" l'Anteprima di queste opere così sentite e travagliate , che sicuramente emozioneranno tutti visitatori della mostra . Grazie Gabriella !”
Il Caffè letterario del Prof. Luca Filipponi incontra l'artista veneziana Gabriella Giuriato
Come definisce la Sua arte?
In qualità di artista ho prodotto e produco pitture, sculture, grafiche che ho portato e presentato per la prima volta durante lo Spoleto Festival Art 2010. Dal punto di vista della rappresentazione parto sempre da soggetti geometrici, ma non razionali ma di libera ispirazione. Io mi ispiro alla metafisica e poi c'è l'unione con il geometrico: da questa unione nascono le mie sfere che sono molto vive e fortissimamente colorate. Sembra quasi che la sfera si sdoppia in una sorta di viaggio nel quale io vado sempre oltre e al di fuori della sfera stessa.
Quindi per lei la sfera resta un soggetto resta un soggetto importante e comunque significativo, o anche forse dominante….
La sfera è il soggetto geometrico ed è quello più vicino alla perfezione ed al concetto della metafisica. La sfera è importante, la sfera è perfetta, ma se la gira la vedrà sempre diversa dal punto di vita dell'immagine e del concetto artistico: in questo ambito c'è la mia innovazione e la mia sperimentazione. Quindi in tal senso la sfera nella mia arte rappresenta sempre qualcosa di nuovo.
Quali sono i Suoi progetti per il futuro?
Continuerò con grande intensità la mia attività artistica e la partecipazione a manifestazioni e contesti artistici internazionali di altissimo livello. Ho programmato per il 2011 di essere presente presso la Galleria Polidarte al Festival Dei Due mondi 2011. Dal punto di vista tecnico continuerò i diversi filoni della mia arte sia quello riguardante le sfere e sia quello riguardante le grafiche.
Dal punto di vista artistico il passaggio dalla sfera colorata ad una grafica non deve essere sicuramente così semplice... come può rappresentarlo e spiegarlo?
Per me è molto semplice e guardando la sfera da un particolare punto di vista e in una particolare direzione riesco a proiettare quello che la sfera esprime in un contesto tridimensionale e mobile in una grafica con una linearità ben definita. Questo dal punto di vista della rappresentazione artistica, ma a questo elemento dobbiamo aggiungere la variabile del colore che risulta essere una variabile fondamentale per comprendere la mia arte. Attraverso il colore riesco a dare originalità, unicità ed espressività alle mie opere.
Gabriella Giurato non è sicuramente un'artista che passa inosservata e nella Sua arte rappresenta un filone di grandissima innovatività. Ecco come Emanuele Horodniceanu ha definito Gabriella Giuriato: “ Il Mappamondo di Gabriella continua a ruotare, totem narrante che sa stupire ad ogni Sua orbita, pronto a scomporsi, ad aprirsi, ad illuminarsi; un mondo astronave che percorre instancabile il cielo dell'oggi volteggiando serenamente tra stelle, pensieri ed attese. Sculture e dipinti che accendono alla speranza, alla felicità e vitalità del colore, cromo-energia che si diffonde a smussare e lenire la tormentata morfologia umana del passato e del presente.
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