|
-Roma-29-03-2012
LA SUGGESTIONE DI FIORE AL VITTORIANO.
Roma, giovedì 29 marzo 2012
Il Vittoriano, per il mese di aprile, ospita due grandi artisti contemporanei. Al piano II Salvador Dalì (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989), un artista che occupa un posto di rilievo internazionale nel campo della Pittura Surrealista. Un Maestro che ha surrogato il proprio talento lanciando l'immagine nel Cinema e proponendosi in maniera massiccia ai media, con soluzioni molto intelligenti e d'impatto.
Al piano I il Milanese Enzo Fiore, del '68, collega di Dalì è un astro nascente della pittura contemporanea, sta muovendo i giusti passi per un'affermazione altrettanto poderosa. Fiore ha esposto la sua vasta produzione, opere artistiche che non badano a dimensioni e clamore. Fiore impiega materiali naturali tradizionali e meno, come la resina. Le sue tele contengono ritratti di uomini e donne, politici, artisti e sembrano vivere una vita superiore alla bidimensionale perchè impiega sapientemente colori e materia in leggero rilievo. Questa dimensione è la caratteristica che lo differenzia dalla Pop art tradizionale -il ritratto di Andy Warhole è emblematico a riguardo del filone prediletto dall'artista. Oltre alla dimensione ottenuta con il rilievo, Fiore aggiunge un ulteriore caratteristica: il Mondo entomologico, rappresentando in scala naturale una moltitudine di insetti nelle proprie opere. Al di là delle spiegazioni che potrebbe fornire l'artista, vorremmo comprendere introspettivamente il messaggio che l'autore comunica.
Gli insetti di per se stessi sono rappresentati in forma adulta con una predilezione per scarafaggi e cavallette. L'osservazione induce timore e ansia, non c'è dubbio. Come ha rilevato Bonito Oliva nelle opere di Fiore c'è suggestione. E' un impatto ricercato che allontana soggetti entomofobici, ma incuriosisce appassionati e critici d'arte. Non siamo sicuramente di fronte ad una rappresentazione giottesca da burla. Fiore sembra volersi ispirare al mito dello Scarabeo egizio, simbolo del divenire e della rinascita. Rappresentati e inseriti nelle casse in cui venivano riposte le mummie, gli scarabei costituivano amuleti simbolici e sacrali. Gli scarabei funebri del cuore proteggevano il defunto. Qui forse si vuole ribaltare il concetto. L'autore sembra voler comunicare una dimensione definitivamente umana, anche dei più conosciuti e osannati Vip, che malgrado successo e fama, sottostanno pur loro, alle Leggi della Natura a cui sono condannati tutti gli esseri umani. La Giustizia della Natura sembra però prendersi gioco ancor di più dell'uomo, che vive il suo breve tormento in condizioni molto disparate tra un individuo e un'altro. La selezione naturale che ne deriva è ingiusta e l'isetto rimarca ancor più questa precaria situazione di assenza di assistenza reciproca. In fondo una concezione estrema dell'essere implica una situazione per la quale esso sia unico. Cosa significa unicità dell'essere? L'unicità è una condizione per l'esistenza dell'Essere -o si esiste o non si esiste, non c'è una posizione intermedia. Quindi l'essere sembra irradiarsi in ciascun individuo, che percorre e riempie lo spazio in punti di vista diversi, con esperienze in molteplici punti dell'osservatore. Ma in fondo l'esistenza sarebbe unica. Forse è proprio la paura, il dolore, la morte, il male che fa riflettere sulla derivazione dell'esistenza, per la quale percepiamo un destino comune; qualcosa che riconcilia la comune appartenenza. Il ragionamento dovrebbe indurre ad senso comune di soccorso, aiutare il prossimo significa aiutare se stessi, l'Essere.
Il discorso prosegue con le raffigurazioni plastiche che riportano all'immaginario esoterico di Raimondo di Sangro, VII Principe di Sansevero (Torremaggiore, 30 gennaio 1710 – Napoli, 22 marzo 1771). Si ispirano senza alcun dubbio, alle 'macchine anatomiche' (1763) contenute nella "Cavea Sotterranea" della Cappella Sansevero di Santa Maria della Pietà. Tali macchine rappresentano due modelli anatomici a grandezza naturale, due scheletri umani -donna e uomo- completi dell'albero sanguigno blu e rosso, arterioso e sanguigno. Il Principe di Sansevero aveva progettato insieme al medico palermitano, Giuseppe Salerno tale metallizzazione del circuito sanguigno umano con un misterioso processo, evolutissimo per il tempo.
Fiore ripropone l'essere vivente, nel suo esclusivo stato circolatorio sanguigno, ossia nella sfera emozionaleche coinvolge il cuore, l'eros, l'amore. L'impulso più che la ragione. Quest'ultima è rappresentata dall'imponenza delle opere, che si ispirano per le dimensioni, alla Sculture rinascimentali fiorentine. Un Umanesimo in permanente lotta con la Natura. Mancano solo i vasi canopici...
Di grande effetto è l' spaccato 3D della genesi in cui con foglie, terra, radici, erba, muschio, resina rappresenta in una comunicazione inquietante ma realmente efficace, la Creazione.
Sono ritratti 70 personaggi celebri: Giacometti, Modigliani, Picasso, Dalì, Warhol, Basquiat, Bacon, Kiefer, Hirst, Callas, Morrison, Bob Marley, Hendrix, Miles Davis, Lennon, Jackson, James Dean, Marilyn Monroe, Paul Newman, Liz Taylor, Marlene Dietrich, Greta Garbo. Ed ovviamente Jas Gawronsky ed Edvige Fenech presenti all'inaugurazione.
La Mostra 'Salvador Dalì: l'uomo, l'artista', è stata inaugurata il 10 marzo e durerà fino al 30 giugno 2012.
La Mostra 'Genesi: i Miti della Storia' dell'Artista Enzo Fiore a cura di Achille Bonito Oliva è stata inaugurata giovedì 29 marzo alle ore 18.30 al piano primo del Complesso del Vittoriano e durerà fino al 27 maggio 2012.
La Mostra -organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini [Cortina e Venezia]. La mostra si avvale del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio – Assessorato Cultura, Arte e Sport -, di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.
Galleria fotografica.
|