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CE-Bruxelles-24-03-2009
LUIGI DE MAGISTRIS IN EUROPA CON L’IDV
Luigi De Magistris: chiarezza sui fondi europei D.Martinelli. Lei andrà a Bruxelles, ovviamente se sarà eletto: pensa di occuparsi del destino dei fondi europei, visto che non si sa mai da chi partono, dove sono destinati e tramite chi?
L. De Magistris: Se dovessi essere eletto il tema della trasparenza, dell’onestà e della legalità sarà il filo conduttore che caratterizzerà la mia attività e quella di tutte le persone che verranno elette nella lista proposta dall’Italia dei Valori. Il tema dei finanziamenti pubblici è uno dei più importanti perché si tratta del modo con cui vengono investite le somme di tutti, non solo quelle degli italiani.
Noi dobbiamo essere attenti all’immagine del nostro Paese. Per adesso ci conoscono come una nazione che ha sperperato ingenti somme di denaro pubblico senza produrre lavoro, progresso e senza aver avuto una crescita dal punto di vista economico. Dobbiamo dare un’immagine diversa.
Basta con i politici che fanno chiacchiere e che vanno a Bruxelles solamente per fare i propri interessi e quelli dei loro amici. Dobbiamo dire, innanzitutto, che i finanziamenti pubblici non vanno necessariamente aboliti con la scusa che possono creare mera assistenza. Il problema è in che modo vengono investiti, come vengono spese le somme che sono destinate all’Italia.
Io credo che bisogna fare come in Spagna o in altri Paesi, dove il denaro pubblico è stato destinato soprattutto alle zone più disastrate dal punto di vista economico. Pensiamo all’Italia meridionale. Le somme devono essere gestite in modo corretto e devono servire soprattutto a creare impresa nel senso buono, veicolare sostanzialmente attività che non siano dannose per il territorio, ma che creino uno sviluppo sostenibile nel rispetto delle risorse naturali.
Queste somme servirebbero in zone come la Calabria, ma anche in altre zone del Sud come, ad esempio, la Campania, la Puglia e la Basilicata, dove c’è un tasso di disoccupazione enorme. Questo denaro servirebbe a migliorare la situazione economica e a creare posti di lavoro. Ovviamente non deve avvenire quello che è accaduto negli scorsi anni, quando si è potuto ricostruire con diverse inchieste giudiziarie, non solo quelle, ovviamente, da me condotte e delle quali non parlo. Attraverso una gestione illegale del denaro pubblico si sono creati una serie di comitati d’affari che hanno gestito in modo illegale questi soldi. Hanno condizionato l’intero sistema economico e hanno soffocato l’impresa privata libera creando un’economia che ruota attorno alla spesa pubblica, controllando tutti gli appalti, i progetti, gestendo tutte le assunzioni, controllando anche il voto e producendo, alla fine, quella che io chiamo una sorta di metastasi democratica e una corruzione sistemica davvero impressionante.
Adesso c’è l’occasione per voltare pagina. Non sono soltanto le elezioni europee, che sono il primo passaggio straordinariamente importante, ma anche la possibilità di costruire, tutti insieme, un cantiere che porti trasparenza e legalità, che non può che comportare sviluppo, rispetto del nostro Paese e, come io sono certo, un’immagine finalmente diversa da non doverci più vergognare di essere italiani quando andiamo in Europa.
D.Martinelli: Una domanda d’obbligo gliela devo fare per quanto concerne le critiche che le sono già giunte da diverse parti, non le chiedo di analizzarle una ad una perché potrebbero non interessarci.
L. De Magistris: Anche perché sono tante.
D.Martinelli: Esatto, ma come ci si sente quando si è criticati, da Pubblico Ministero prima e da candidato politico ora?
L.De Magistris: Guardi, sono molto abituato, ovviamente, perché io, per anni, ho svolto l’attività di Pubblico Ministero a livelli impegnativi, quindi sono stato impegnato anche da magistrato e sono stato sottoposto in modo, secondo me ingiusto, a critiche serrate alle quali non mi sono, ovviamente, sottratto. Adesso, da politico, sono ancor più contento di essere destinatario di critiche che favoriscono il dibattito e il confronto. Credo che la dialettica politica sia il sale della democrazia, poi le accuse false e infondate non mi toccano più di tanto, perché io credo che non dobbiamo far perdere tempo agli italiani con un “ping pong” di battute su ciò che “quello ha detto e tu che rispondi“, ma di ciò che realmente interessa il nostro Paese: il lavoro, l’economia, l’ambiente e la giustizia.
Ripeto, ci metterò tutto l’entusiasmo e la passione per costruire un nuovo modo di fare politica insieme agli altri amici che hanno deciso di scegliere questa opportunità che ci ha dato l’Italia dei Valori.
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